L’interesse per la mobilità elettrica in Italia è in costante crescita: a maggio 2025, si contavano oltre 313.000 auto elettriche in circolazione. Con l’aumento delle immatricolazioni, cresce anche l’attenzione verso i costi e le modalità di ricarica. Sebbene la ricarica domestica con una wallbox rimanga la soluzione più comoda ed economica per l’uso quotidiano, conoscere il panorama delle tariffe di ricarica pubblica è fondamentale per chi si sposta e affronta lunghi viaggi.

L’infrastruttura di ricarica pubblica in Italia si sta espandendo rapidamente: a marzo 2025, i punti di ricarica attivi sul territorio nazionale superavano le 65.000 unità. Questa crescita costante facilita gli spostamenti, ma è importante notare che l’eterogeneità nei costi e nei modelli tariffari può rendere complessa la scelta per l’automobilista.

La ricarica pubblica è pensata principalmente per le esigenze “on the road”: un “pieno” di energia durante un viaggio o una breve sosta in città, quando la ricarica domestica non è un’opzione. 

Prezzi a confronto: quanto costa ricaricare l’auto elettrica alle colonnine pubbliche?

Secondo recenti rilevazioni effettuate a giugno 2025 nelle città di Roma e Milano, i costi per la ricarica pubblica variano notevolmente tra i diversi operatori. Il prezzo per kWh può oscillare tra 0,59 €/kWh e 0,76 €/kWh, con una media di circa 0,67 €/kWh.

Oltre al costo dell’energia, molte colonnine applicano una tariffa a tempo, in media di 0,09 € al minuto. Questa tariffa aggiuntiva serve a incentivare la rotazione dei veicoli e a scoraggiare soste prolungate una volta che la batteria è carica, liberando la colonnina per altri utenti.

Il panorama delle tariffe pubbliche si divide principalmente in due categorie (dati aggiornati a giugno 2025):

  1. Tariffe Pay-per-Use (a consumo): Sono quelle che prevedono un costo fisso per ogni kWh consumato. I prezzi variano in base all’operatore, alla potenza della colonnina (AC lenta, DC rapida, HPC ultra-rapida) e talvolta anche alla fascia oraria. Queste tariffe sono adatte per chi effettua ricariche occasionali o di emergenza. 
    Per la ricarica AC (fino a 22 kW), i prezzi medi si aggirano intorno a 0,65-0,69 €/kWh. Per le ricariche DC/Fast (fino a 100-150 kW), il costo può salire a 0,72-0,89 €/kWh. Le ricariche HPC/Ultra-Fast (oltre 150 kW), necessarie per i “rifornimenti” più rapidi in autostrada, possono raggiungere e superare i 0,90 €/kWh.
  2. Abbonamenti: Molti operatori offrono pacchetti mensili che includono un determinato quantitativo di kWh a un prezzo forfettario. Gli abbonamenti sono la scelta preferita da chi utilizza frequentemente le colonnine pubbliche, in quanto permettono di ottenere un costo per kWh significativamente inferiore rispetto al pay-per-use. Spesso, gli abbonamenti si rivelano il “trucco” per risparmiare sui costi di ricarica pubblica, offrendo convenienza a chi ha un fabbisogno energetico più elevato fuori casa. 
    Le offerte in abbonamento possono partire da pacchetti da 40 kWh a circa 25 €/mese, arrivando a soluzioni più ampie con 200 kWh a circa 106 €/mese. Questo si traduce in un costo per kWh che può scendere fino a 0,425-0,53 €/kWh per i piani più vantaggiosi, soprattutto per i clienti fidelizzati o con determinate promozioni.

È importante sottolineare che molti operatori offrono anche pacchetti prepagati o sconti per i membri delle loro app, che possono ulteriormente ridurre i costi del pay-per-use.

Consigli per gestire al meglio la ricarica pubblica

Per sfruttare al massimo la rete di ricarica pubblica e contenere i costi, tieni a mente questi suggerimenti:

  • Pianifica i viaggi: Prima di partire, utilizza le app di navigazione dedicate ai veicoli elettrici (come Google Maps o NextCharge, che integrano molti operatori) per individuare le colonnine lungo il tuo percorso.
  • Considera gli abbonamenti: Se prevedi di utilizzare frequentemente le colonnine pubbliche, valuta la sottoscrizione di un abbonamento. Spesso il costo per kWh è inferiore.
  • Attenzione alle tariffe a tempo: Non lasciare l’auto attaccata alla colonnina una volta completata la ricarica per evitare costi aggiuntivi di sosta.
  • Compara le offerte: Le tariffe variano molto. Dedica un po’ di tempo a confrontare le offerte dei diversi operatori per trovare la soluzione più adatta alle tue esigenze e al tuo stile di guida.
  • Sfrutta le ricariche HPC in viaggio: Per i lunghi tragitti, le colonnine ad alta potenza (HPC) sono ideali per fare un “pieno” veloce e riprendere la strada.

>> Leggi anche: Come programmare un viaggio in auto elettrica

Quando conviene la ricarica domestica

Se la ricarica pubblica è un alleato prezioso per i viaggi, la ricarica domestica con il proprio contatore privato rimane la soluzione più economica e pratica per la quotidianità. I costi per kWh in questo caso sono significativamente inferiori rispetto alle colonnine pubbliche. Con un contratto domestico standard, il prezzo dell’energia elettrica si attesta solitamente tra 0,25 €/kWh e 0,40 €/kWh, a seconda del fornitore e della fascia oraria (ricaricare di notte, nelle ore non di punta, è quasi sempre la scelta più vantaggiosa). Questo rende la ricarica casalinga non solo più comoda ma anche decisamente più conveniente, permettendoti di massimizzare il risparmio sulla gestione del tuo veicolo elettrico.

>> Leggi anche: Le tariffe di ricarica ridotte con la Sperimentazione ARERA

Conclusione

La diffusione delle auto elettriche in Italia è un dato consolidato, e la rete di ricarica continua a espandersi. Il vero salto di qualità per la mobilità elettrica passerà anche da una rete di ricarica pubblica sempre più accessibile, con prezzi chiari e standardizzati. 

La ricarica pubblica è un complemento essenziale alla ricarica domestica e rappresenta la soluzione ideale per garantire la libertà di movimento per tutti gli automobilisti elettrici.

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