Quando parliamo di ricarica domestica dei veicoli elettrici, ci sono alcuni aspetti da tenere in considerazione, tra cui la potenza del contatore: come può capitare che più elettrodomestici collegati nello stesso momento facciano saltare il contatore, allo stesso modo, la ricarica dell’auto elettrica può creare dei disagi se non si seguono determinate accortezze.
Come avevamo raccontato in questo articolo, ci sono varie modalità che permettono di ricaricare l’auto senza il rischio di far saltare il contatore. Tuttavia, in alcuni casi potrebbe essere necessario richiedere un aumento di potenza del contatore di casa.
Questa richiesta normalmente comporta dei costi aggiuntivi, che potrebbero però essere ridotti a zero dalla sperimentazione ARERA

ARERA – l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente – ha infatti avviato nel 2020 una sperimentazione che permette di aumentare gratuitamente la potenza delle utenze private fino a 6,05 kW, di notte e nei giorni festivi. Inizialmente questa iniziativa era stata chiusa nell’aprile del 2023 ma è ora stata riaperta e prorogata fino a dicembre 2025, permettendo così a nuovi utenti di usufruire di questa iniziativa. 

>> Approfondimento: Quanto costa installare una stazione di ricarica per auto elettriche?

A chi è riservata la sperimentazione?

La sperimentazione è riservata ai soli clienti collegati in bassa tensione con potenza impegnata tra 2 e 4,5 kW. Per capire i kW di potenza impegnata che si hanno a disposizione, sarà sufficiente controllare una bolletta dell’energia elettrica. Solitamente, per una normale utenza domestica la potenza impegnata è di 3 kW mentre quella disponibile è pari a 3 + il 10% di tolleranza, ovvero 3,3 kW.

Quali sono i requisiti da rispettare?

Una volta valutata qual è la potenza impegnata a disposizione, il passo successivo è quello di considerare quale tipo di contatore si ha a disposizione. Il contatore installato deve essere infatti elettronico telegestito, di prima o seconda generazione. Questo tipo di dispositivo mette a disposizione i dati di consumo, dandoci la possibilità di conoscere in tempo reale il consumo di energia.

Il secondo requisito si riferisce invece al dispositivo di ricarica che deve essere incluso nell’elenco dei dispositivi idonei, pubblicato ed aggiornato periodicamente sul sito del GSE.

Come si può fare la richiesta?

Il cliente può fare richiesta tramite l’apposita procedura nell’AREA CLIENTI GSE. Verranno richiesti alcuni documenti da allegare, tra cui la dichiarazione di conformità che viene sempre rilasciata dopo il completamento dell’installazione di una infrastruttura di ricarica.

Quali sono i benefici?

Il vantaggio principale di avere a disposizione un numero di kW maggiore in determinate fasce orarie è quello di poter caricare l’auto più velocemente: passando da 3 a 6 kW il tempo per una ricarica completa dimezzerà. Se, da un lato, il vantaggio della ricarica notturna può essere limitato considerando che le otto ore consuete permettono di ricaricare l’auto anche a bassa potenza, dall’altro questo aumento potrebbe essere sfruttato la domenica e negli altri giorni festivi.

>> Approfondimento: Che potenza serve per ricaricare un’auto elettrica a casa?

Per riassumere

La sperimentazione ARERA è senz’altro un’iniziativa interessante per chi ricarica la propria auto elettrica a casa, ma anche per ulteriori utilizzi dell’energia domestica. 

La descrizione dettagliata del servizio è riportata alla pagina web dedicata del Gestore Servizi Energetici (GSE) e ulteriori dettagli possono essere reperiti in questa GUIDA PER PARTECIPARE alla sperimentazione ARERA.

ChargeGuru nelle sue proposte include infrastrutture di ricarica che sono conformi alle specifiche del GSE e gli installatori a cui facciamo affidamento sono qualificati secondo le normative vigenti. I nostri esperti sono a disposizione per offrirti supporto nel passaggio alla mobilità elettrica: puoi chiedere fin da subito un preventivo gratuito!