Flotte aziendali elettriche: novità per il 2025
Il settore dei trasporti è ancora oggi una delle principali fonti di inquinamento per il pianeta. L’Agenzia Europea per l’Ambiente ha rilevato che un quarto delle emissioni totali di gas serra deriva proprio da questo settore.
Più del 70% dei trasporti inquinanti avviene su strada ed è per questo che l’Unione Europea ha definito obiettivi molto importanti sulla riduzione delle emissioni derivanti dai veicoli.
In questo articolo ci concentriamo su una specifica categoria di veicoli, ovvero le flotte aziendali.
Perché elettrificare le flotte aziendali
È cruciale che le flotte aziendali vengano elettrificate sempre di più, per varie ragioni.
L’obiettivo cardine è quello definito dal Green Deal europeo, ovvero quello di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, passando per una riduzione del 90% di emissioni nel settore dei trasporti, entro il 2040.
Occorre considerare che sei vetture su dieci vendute nell’UE sono auto aziendali e sono proprio queste le auto che entrano nel mercato dell’usato, solitamente dopo 3 o 5 anni rispetto all’immatricolazione come flotta.
Come sappiamo poi, il target per la produzione di auto solamente a zero emissioni è previsto per il 2035 e in questo articolo, Transport and Environment sottolinea l’importanza di mantenere questo obiettivo, in quanto può beneficiare non solo l’ambiente ma anche l’economia e i posti di lavoro.
Normativa: Legge di Bilancio
Ad oggi, l’Italia è il Paese in cui esistono più sovvenzioni per le auto aziendali inquinanti, rendendo più conveniente per le imprese l’acquisto di auto endotermiche rispetto ad altre.
Secondo la prima proposta della Legge di Bilancio però, a partire dal 1 gennaio 2025, sono previste delle “misure per la riduzione dei sussidi ambientalmente dannosi”. La tassazione per le auto a zero emissioni sarà ridotta, lasciando spazio ad un aumento della tassazione per le auto endotermiche.
In particolare, la percentuale imponibile sarà incrementata dall’attuale 30% al 50% per i veicoli endotermici e contestualmente abbassata dal 30 al 20 per le ibride plug-in (PHEV) e dal 30 al 10 per le auto elettriche (BEV).
Si tratta di una svolta importante che permette di rendere più vantaggiosa la scelta di un’auto full-electric rispetto ad altri tipi di alimentazione, facilitando gli obiettivi di riduzione delle emissioni.
In base a quanto indicato nell’art. 7 della Manovra, nella sezione dedicata “alle misure per la riduzione dei sussidi ambientalmente dannosi”, si stabilisce che “per gli autoveicoli indicati nell’articolo 54, comma 1, lettere a), c) e m) del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, i motocicli e i ciclomotori di nuova immatricolazione, concessi in uso promiscuo con contratti stipulati a decorrere dal 1° gennaio 2025, si assume il 50 per cento dell’importo corrispondente ad una percorrenza convenzionale di 15.000 chilometri calcolato sulla base del costo chilometrico di esercizio desumibile dalle tabelle nazionali che l’Automobile club d’Italia deve elaborare entro il 30 novembre di ciascun anno e comunicare al Ministero dell’economia e delle finanze, che provvede alla pubblicazione entro il 31 dicembre, con effetto dal periodo d’imposta successivo, al netto degli ammontari eventualmente trattenuti al dipendente. La predetta percentuale è ridotta al 10 per cento per i veicoli a batteria a trazione esclusivamente elettrica ovvero al 20 per cento per i veicoli elettrici ibridi plug-in;».
Conclusione
Elettrificare le flotte aziendali diventerà presto più conveniente già a partire dal 2025 e con le giuste soluzioni di ricarica, la gestione dei rimborsi diventa molto semplice. Affidati a degli esperti del settore per conoscere quali sono le modalità per la ricarica a casa dei dipendenti.