Vehicle-to-Grid (V2G): Cos’è e come funziona la tecnologia che connette auto e rete elettrica
Negli scenari energetici sempre più complessi dell’era delle rinnovabili, la tecnologia Vehicle-to-Grid (V2G), o ricarica bidirezionale, si sta affermando come una delle soluzioni chiave per garantire stabilità, flessibilità e resilienza alle reti elettriche. Ma cosa significa esattamente V2G e perché sta diventando così importante nel contesto della transizione energetica?
Che cos’è il Vehicle-to-Grid (V2G)
Il Vehicle-to-Grid è una tecnologia che consente ai veicoli elettrici di scambiare energia con la rete elettrica. In particolare, un’auto elettrica collegata a una colonnina di ricarica bidirezionale può non solo assorbire elettricità per ricaricarsi, ma anche restituirla alla rete nei momenti di necessità. Questo meccanismo avviene in modo automatico, rapido e sincronizzato grazie a sistemi di controllo digitali integrati.
Come funziona tecnicamente il V2G
Il funzionamento del V2G si basa su tre elementi principali:
- Infrastruttura di ricarica bidirezionale: si tratta di colonnine capaci di supportare sia la ricarica del veicolo (grid-to-vehicle) sia l’erogazione di energia verso la rete (vehicle-to-grid).
- Veicoli compatibili: solo i modelli dotati di sistemi di gestione energetica V2G-ready e compatibili con protocolli standard (come ISO 15118-20) possono partecipare attivamente allo scambio. Nissan, ad esempio, ha già annunciato il suo nuovo modello per il 2026.
- Sistemi di controllo e comunicazione: tramite software di gestione, i veicoli possono essere attivati per rispondere in tempo reale alle esigenze della rete, ad esempio per coprire picchi di domanda.
In condizioni operative, il V2G è in grado di reagire in millisecondi, assorbendo o immettendo potenza per compensare oscillazioni, evitare blackout e mantenere l’equilibrio della rete.
Perché il V2G è importante per la rete elettrica
Con la crescita dell’elettrificazione e la diffusione delle fonti rinnovabili, la rete elettrica europea sta diventando più interconnessa ma anche più vulnerabile a squilibri. Eventi come il blackout che ha colpito la penisola iberica nell’aprile 2025, dove fino all’80% della rete è andata in down per ore, dimostrano l’urgenza di nuove risorse di bilanciamento distribuite.
Il V2G permette di trasformare ogni auto elettrica in una micro-unità di supporto alla rete, aumentando la resilienza complessiva del sistema senza dover costruire nuove centrali. Secondo le stime, entro il 2035 il parco europeo potrebbe contare 30 milioni di veicoli elettrici, ciascuno con una batteria da 60 kWh in media: si tratta di una capacità disponibile teorica di 1,8 TWh, equivalente a oltre 250 grandi centrali idroelettriche.
Anche utilizzandone solo il 10%, si otterrebbero 180 GWh di energia flessibile, sufficiente a coprire picchi di domanda, stabilizzare le rinnovabili o intervenire in situazioni di emergenza.
Questo si collega facilmente ad un risparmio sui costi energetici: secondo InsideEVs, la flotta di veicoli elettrici in circolazione in Europa potrebbe contribuire a fornire il 9% del fabbisogno energetico annuale dell’Unione Europea entro il 2040, immagazzinando l’energia rinnovabile prodotta in eccesso.
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Il ruolo delle normative e degli standard
Sebbene le basi tecnologiche del V2G siano già pronte, le barriere principali sono di tipo regolatorio, economico e culturale. Affinché il sistema possa svilupparsi su larga scala, servono:
- Quadri normativi armonizzati a livello europeo che facilitino la partecipazione dei veicoli ai mercati dei servizi di rete.
- Modelli di remunerazione adeguati che tengano conto del degrado delle batterie e incentivino economicamente i proprietari dei veicoli.
- Standard tecnici condivisi, come AFIR, ISO 15118-20 e OCPP 2.1, che garantiscano compatibilità e interoperabilità tra veicoli, colonnine e operatori di rete.
- Sistemi di gestione intelligenti che assicurino la disponibilità dell’auto per l’uso quotidiano, senza comprometterne l’autonomia.
Conclusione
Il Vehicle-to-Grid, o ricarica bidirezionale, rappresenta un’evoluzione chiave nella gestione dell’energia: non solo un’opportunità tecnologica, ma anche una risorsa strategica per affrontare le sfide della rete elettrica moderna. Ogni veicolo elettrico connesso può diventare parte attiva della rete, contribuendo alla stabilità e prevenendo situazioni critiche come i blackout. In un futuro prossimo, l’energia condivisa dai cittadini attraverso le loro auto potrebbe diventare un pilastro fondamentale della resilienza energetica europea.