Si può risparmiare con un’auto elettrica?
L’auto elettrica si sta allontanando sempre di più dalla definizione di “alternativa per pochi”. I dati di vendita stanno confermando questo trend: le immatricolazioni del primo trimestre del 2025, ad esempio, sono aumentate dell’82% rispetto alle vendite dell’anno precedente. Oggi l’auto a zero emissioni rappresenta una scelta sempre più razionale, sostenuta da considerazioni economiche oltre che ambientali. Se fino a pochi anni fa il prezzo d’acquisto era percepito come una barriera, ora il quadro è cambiato: nuovi modelli economici, costi di esercizio ridotti e manutenzione semplificata fanno dell’elettrico una soluzione che a lungo termine può portare ad un risparmio.
Nuovi modelli economici: da dove inizia il risparmio
Oggi sul mercato esistono diverse auto elettriche “entry-level” con prezzi attorno ai 25.000 euro, ecco i principali:
Modello | Prezzo base | Immatricolazioni Aprile 2025 |
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Citroen e-C3 | 23.900 € | 724 |
Leapmotor T03 | 18.900 € | 224 |
Dacia Spring | 17.900 € | 174 |
Renault 5 (2025) | 27.900 € | 172 |
Questi modelli stanno trainando le vendite e avvicinano il pubblico generalista a una mobilità sostenibile e conveniente. La concorrenza globale (soprattutto cinese) e la diminuzione del costo delle batterie (sotto i 100 $/kWh) stanno accelerando la discesa dei prezzi.
Il vero costo di un’auto? Guardiamo al Total Cost of Ownership (TCO)
Quando si valuta un’auto, il prezzo d’acquisto è solo la punta dell’iceberg. Il costo reale – il cosiddetto TCO (Total Cost of Ownership) – include anche carburante, manutenzione, tasse, assicurazione e svalutazione nel tempo. E qui, l’auto elettrica inizia a giocare su un campo tutto suo.
Secondo i dati di Motus-E e Transport & Environment, un veicolo elettrico che percorre circa 15.000 km all’anno può far risparmiare in media oltre 1.300 euro all’anno rispetto a un equivalente a benzina. Il motivo principale? Il costo per chilometro dell’energia. Ricaricare a casa infatti, costa circa 2,5 euro per 100 km, contro i 10-12 euro per un’auto a combustione, ma anche usando colonnine pubbliche a pagamento, il risparmio rimane rilevante.
A ciò si aggiunge l’efficienza del motore elettrico, che converte in movimento oltre il 90% dell’energia consumata, contro appena il 30-35% dei motori termici.
Vediamo invece come la manutenzione dell’auto e gli incentivi locali possono contribuire ad un risparmio complessivo.
Risparmio nella manutenzione: semplice, prevedibile e più economica
Il costo complessivo include anche la manutenzione. Un’auto elettrica è, meccanicamente parlando, molto più semplice. Niente pistoni, valvole, frizione, cinghie di distribuzione o scarichi. Questa struttura ridotta comporta meno guasti e meno manutenzione. Non serve il cambio dell’olio, e la frenata rigenerativa riduce l’usura di dischi e pastiglie. Le manutenzioni sono quindi minime: filtri abitacolo e liquido freni.
La conseguenza è un risparmio annuo che può superare i 400-500 euro solo in interventi d’officina. Inoltre, molti modelli full electric dispongono di diagnostica predittiva, capace di anticipare eventuali anomalie prima che diventino problemi.
Incentivi locali e vantaggi fiscali: un risparmio non trascurabile
Anche in assenza di ecoincentivi nazionali diretti, molte regioni italiane offrono contributi per l’acquisto di veicoli elettrici: fino a 4.000 euro in Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna e Lazio, spesso cumulabili con la rottamazione.
Ma i veri vantaggi si percepiscono nell’uso quotidiano:
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Accesso gratuito alle ZTL
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Parcheggio senza ticket su strisce blu
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Esenzioni dal bollo auto (5 anni in molte regioni)
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Sconti su pedaggi e traghetti regionali
Tutti benefici che, sommati, possono alleggerire notevolmente la spesa annua.
>> Leggi anche: 5 falsi miti sulle auto elettriche
Ricarica domestica e pubblica: infrastrutture che moltiplicano il risparmio
Un elemento spesso sottovalutato ma decisivo nella convenienza dell’auto elettrica è l’infrastruttura di ricarica. Disporre di una stazione di ricarica domestica o condominiale trasforma radicalmente l’esperienza d’uso, rendendola non solo più comoda, ma anche più economica.
Ricaricare a casa: la vera svolta
Ricaricare un’auto elettrica nel proprio garage, box o posto auto significa accedere al costo per chilometro più basso disponibile:
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Circa 0,25 €/kWh, contro i 0,50–0,70 €/kWh delle colonnine rapide pubbliche.
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Un pieno domestico da 40 kWh può costare meno di 10 euro, sufficiente per oltre 250 km.
Inoltre, molti utenti sfruttano impianti fotovoltaici per abbattere ulteriormente i costi, rendendo quasi nullo il costo energetico della mobilità.
>> Leggi anche: Quanto costa ricaricare un’auto elettrica a casa?
Infrastrutture pubbliche in espansione
La rete di ricarica pubblica, un tempo scarsa e disomogenea, sta crescendo rapidamente grazie a investimenti pubblici e privati. Oggi in Italia ci sono oltre 50.000 punti di ricarica, con una copertura sempre più capillare anche fuori dai centri urbani (dati di maggio 2025).
Le colonnine ultraveloci, ideali per chi viaggia spesso, permettono di recuperare l’80% dell’autonomia in 20-30 minuti. Ma per la quotidianità urbana, è sempre più comune trovare punti di ricarica:
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nei parcheggi dei supermercati,
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nelle aree di sosta pubbliche,
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presso aziende o strutture ricettive.
Questa diffusione riduce l’ansia da autonomia e permette di pianificare i rifornimenti in modo flessibile, spesso approfittando di momenti in cui il veicolo è comunque fermo.
>> Leggi anche: Dove si può caricare gratuitamente l’auto elettrica?
Conclusione
Alla luce dei dati più recenti, l’auto elettrica sta progressivamente diventando una scelta sempre più accessibile e conveniente per un numero crescente di automobilisti. Il calo dei costi delle batterie, l’arrivo di modelli economici e la diffusione di incentivi locali contribuiscono a ridurre le barriere all’ingresso.
Guardando al Total Cost of Ownership, il vantaggio economico dell’elettrico si manifesta nel tempo, grazie a minori costi di esercizio, manutenzione ridotta e benefici fiscali. A questi elementi si aggiunge il ruolo chiave delle infrastrutture di ricarica: poter ricaricare a casa o in ambito condominiale consente di sfruttare tariffe energetiche più convenienti e rende l’utilizzo quotidiano dell’auto elettrica più semplice e sostenibile.
In un contesto in rapida evoluzione, è utile valutare l’intera esperienza di possesso e utilizzo del veicolo, considerando anche le soluzioni di ricarica disponibili. Solo così è possibile comprendere appieno le opportunità – economiche e pratiche – offerte dalla mobilità elettrica.