La Guida alla Ricarica Privata di ANACI e Motus-E
Lo scorso 6 giugno 2024, l’associazione Motus-E – in collaborazione con ANACI – ha rilasciato l’edizione aggiornata della Guida per le ricariche condominiali e private. Il vademecum punta a fornire tutte le informazioni necessarie sulle ricariche private domestiche e, in modo particolare, sulle ricariche condominiali, sulle quali vige ancora molta incertezza circa gli obblighi e le possibili soluzioni.
Dopo una breve panoramica sulle modalità e sui tempi di ricarica in ambiente privato, l’analisi si concentra infatti esclusivamente sulla ricarica in condominio, dapprima offrendo una panoramica sugli obblighi connessi alle installazioni condominiali, per poi fornire un ventaglio di soluzioni a disposizione del condòmino per una ricarica in sicurezza e conforme alla normativa di riferimento.
Esaminiamo dunque di seguito le 4 principali soluzioni per la ricarica in condominio presenti nella Guida di Motus-e e ANACI, fornendo anche una breve descrizione ed un riepilogo dei vantaggi e degli svantaggi connessi ad ognuna di esse.
Ricarica privata con connessione a POD domestico
Consiste nella realizzazione di un punto di ricarica privato all’interno del proprio box o posto auto privato con allaccio al POD domestico nuovo o preesistente.
Vantaggi:
- accesso alla tariffa domestica pre-esistente;
- non è necessaria l’approvazione assembleare, solo nel caso in cui non ci sia un passaggio su parti comuni. Sarà comunque necessario fornire all’amministratore tutta la documentazione necessaria a dimostrare che l’installazione è stata realizzata in conformità a quanto previsto dalla legge.
Svantaggi:
- costo d’investimento iniziale elevato a carico del condòmino, soprattutto se è necessario installare un nuovo contatore, l’impianto è superiore ai 6 kW e/o l’autorimessa condominiale è sottoposta a prevenzione incendi (vedi più approfonditamente qui);
- costo di ricarica più elevato se viene installato un contatore dedicato (in quanto sottoposto a tariffe “altri usi”). Eventuale costo per l’aumento della potenza del contatore esistente. il condòmino, nel realizzare tale impianto, non dovrà in ogni caso impedire agli altri condòmini di fare parimenti uso degli spazi comuni per future installazioni.
Ricarica privata con connessione a POD condominiale
Consiste nella realizzazione di un punto di ricarica privato all’interno del proprio box o posto auto privato con allaccio al POD condominiale, previa autorizzazione dell’assemblea condominiale. Anche in questo caso, l’allaccio può essere effettuato sul contatore condominiale già esistente (previo adeguamento, se necessario) oppure su un nuovo contatore specificamente dedicato all’alimentazione dei dispositivi di ricarica.
Vantaggi:
- la realizzazione di una nuova infrastruttura elettrica condominiale dedicata alla ricarica privata dei singoli box/posti auto consentirebbe infatti di realizzare, tramite un intervento, unico e definitivo, l’adeguamento dell’edificio alla necessità di ricarica di più veicoli elettrici senza il rischio di sovraccaricare l’impianto elettrico esistente.
Svantaggi:
- spesa iniziale elevata per l’adeguamento del contatore condominiale (o per l’installazione di un nuovo contatore dedicato) e per la realizzazione dell’infrastruttura di ricarica;
- difficoltà di gestione della spesa: chi dovrà sostenere tali costi? La Guida suggerisce siano i soli condòmini interessati a farsene carico (dando poi la possibilità a futuri utilizzatori di partecipare all’investimento versando la rispettiva quota), ma spesso si tratta di cifre difficili da giustificare come investimento, in quanto ripartite tra poche unità di soggetti interessati. Dall’altro lato, pare ancor più difficile immaginare di convincere un intero condominio in sede d’assemblea a sostenere la spesa che avvantaggerebbe, in questo preciso momento storico, una percentuale molto bassa dei condòmini;
- difficoltà di gestione dell’infrastruttura (manutenzione e assicurazione). Anche in questo caso, qualora sia in capo ad un gruppo ristretto di condòmini, potrebbe trattarsi di importi che rendono particolarmente oneroso l’investimento.
Ricarica condominiale con connessione a pod condominiale (nuovo o esistente)
Consiste nella realizzazione di punti di ricarica condominiali negli spazi comuni su richiesta dei condòmini.
Vantaggi:
- ottimizzare l’installazione delle infrastrutture in un unico intervento, consentendo in astratto ai singoli utenti di poter ricaricare la propria auto elettrica a rotazione con altri condòmini.
Svantaggi:
- costi d’investimento iniziali molto elevati, soprattutto qualora i condòmini propendano per la ricarica veloce. Come per la casistica menzionata della ricarica privata con allaccio su POD condominiale: qualora il condominio non accetti di sostenere per intero l’investimento, solo i condomini interessati potrebbero decidere di farsi carico della spesa come forma di innovazione gravosa voluttuaria, ma anche qui i costi iniziali potrebbero scoraggiare tale iniziativa;
- utilizzo del servizio di ricarica: come ci si assicura che il servizio venga messo a disposizione del resto dei condòmini, una volta completata la ricarica? Come evitare che i condòmini la vettura nella postazione condivisa per più tempo del necessario, impedendo agli altri di poter usufruire del servizio di ricarica?
- contabilizzazione dei consumi: anche se l’autenticazione tramite tessera fosse automatica, è comunque necessario l’intervento dell’amministratore per poi ripartire gli addebiti ai singoli utilizzatori.
Ricarica privata su infrastruttura gestita e manutenuta da operatore terzo
Alle soluzioni tradizionali sopra descritte se ne è aggiunta di recente una quarta, promossa da ChargeGuru, che consiste nella realizzazione di un’infrastruttura di ricarica comune a costo zero per il condominio, con la possibilità per i singoli condomini di installare punti di ricarica privati all’interno dei loro box / posti auto privati da allacciare all’infrastruttura comune gestita dall’operatore terzo.
Vantaggi:
- nessuna spesa iniziale: viene superato il problema – comune a tutte le soluzioni “condominiali” finora analizzate – relativo alla ripartizione della spesa poiché è l’operatore a farsene carico, finanziando il progetto di progettazione e realizzazione dell’infrastruttura;
- infrastruttura comune scalabile assicurata e manutenuta dall’operatore;
- costo di ricarica molto vicino a quello del contatore domestico;
- contabilizzazione e della fatturazione in capo all’operatore: l’amministratore non deve preoccuparsi di nulla.
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