In questi anni molte aziende si stanno attivando per raggiungere obiettivi di sostenibilità piuttosto ambiziosi. Uno degli obiettivi comuni per ridurre l’impronta ambientale di molte imprese è quello di scegliere più auto elettriche nel parco auto aziendale. 

Come sappiamo, gli obiettivi fissati dal Green Deal Europeo prevedono di ridurre le emissioni di gas serra del 55% entro il 2030, come primo passo per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Le flotte aziendali sono la categoria che impatta di più sul raggiungimento di questo obiettivo, in quanto rappresentano una grande fetta delle emissioni inquinanti. Le auto aziendali percorrono quasi il doppio dei chilometri in un anno rispetto ai veicoli privati, con conseguente aumento delle emissioni: rappresentano il 74% delle emissioni totali dei nuovi veicoli registrati. 

Questo cambiamento rappresenta un passo importante per le aziende, le quali, da un lato possono ottenere un beneficio fiscale sulle auto acquistate tramite società di noleggio a lungo termine, come abbiamo visto in questo articolo. Dall’altro lato si confrontano con alcune preoccupazioni relative al rimborso dei consumi dell’auto per i dipendenti.

In questo articolo analizzeremo le possibili modalità di rimborso delle ricariche verso i dipendenti e come funziona la ricarica a casa.

La ricarica a casa 

Per le aziende è importante permettere ai propri dipendenti di caricare l’auto elettrica comodamente a casa. La modalità principale per la ricarica domestica avviene attraverso un dispositivo di ricarica, chiamato wallbox, che può essere installato direttamente a casa del dipendente, nel posto auto personale. Per farlo, viene realizzata una linea elettrica dedicata dal contatore di casa. In questo modo, il dipendente può caricare l’auto una volta tornato a casa e trovarla caricata per il giorno successivo.

Non sono necessari particolari modifiche all’abitazione ma può essere utile aumentare la potenza del contatore di casa fino a 6 kW.

>> Leggi anche: 5 punti chiave per l’installazione di una wallbox di ricarica a casa

Come per il prezzo della benzina o del diesel, anche il prezzo dell’energia elettrica pagato in bolletta per ricaricare l’auto a casa può variare. La tariffa di rimborso al dipendente per ogni kWh consumato dipende dalla policy aziendale. Il paradigma più diffuso è quello di fissare un’unica tariffa comune, basata sul costo medio di energia a livello nazionale. 

Vediamo ora quali sono le due modalità principali per rimborsare i costi di ricarica ai dipendenti.

Monitoraggio della ricarica tramite App

Per ricaricare un’auto elettrica è necessario, come abbiamo visto, installare una stazione di ricarica, rivolgendosi a delle ditte specializzate. In alcuni casi, è possibile utilizzare l’App inclusa insieme all’acquisto della stazione di ricarica per monitorare i consumi. Ad esempio, i dispositivi Daze hanno un’applicazione integrata che permette di monitorare le sessioni di ricarica e scaricare un report riassuntivo alla fine di ogni mese o quando è necessario. L’unica prerogativa è che la stazione sia costantemente connessa alla rete internet.

Questa modalità va sempre prima concordata con l’azienda e potrebbe non essere la soluzione ideale se il parco auto elettrico è di molte unità. Seguendo questo scenario infatti, il dipendente deve inviare manualmente al proprio datore di lavoro un’estrazione dei consumi. L’attività di rimborso, allo stesso modo, avviene in modo manuale per ogni singolo dipendente, attraverso un calcolo dei kWh utilizzati moltiplicato alla tariffa fissa di cent/€ per kWh.

Piattaforma di rimborso automatico dei consumi

Esiste una soluzione decisamente più ideale per tutti i Fleet Manager, per evitare di gestire manualmente ogni singolo rimborso. Una piattaforma dedicata dove tutte le stazioni di ricarica sono visibili e monitorate in tempo reale. Ogni wallbox, grazie alla connessione alla rete, invia i dati relativi ai consumi effettuati dal dipendente alla piattaforma, e un operatore esterno si occupa di fatturare l’importo all’azienda e restituire la somma spesa direttamente al dipendente. Con questa modalità, non è richiesto nessun calcolo manuale e nessun controllo particolare né da parte del dipendente, né da parte del Fleet Manager.

ChargeGuru, in quanto fornitore di soluzioni di ricarica a 360 gradi, si appoggia ad Ampeco, la piattaforma software per la gestione delle flotte, per offrire un servizio completo alle aziende. ChargeGuru diventa quindi un unico fornitore in tutte le fasi: dalla consulenza iniziale, all’installazione dei singoli punti di ricarica a casa dei dipendenti, fino alla gestione dei consumi domestici dell’auto, con il rimborso automatico delle spese sostenute per la ricarica. Senza dimenticare la possibilità per i fleet manager di accedere facilmente alla piattaforma tramite una web app e monitorare in tempo reale tutte le wallbox, gli utenti, e le sessioni di ricarica.

 

CONSIGLI DA GURU

Vuoi avere un incontro gratuito con i nostri consulenti per capire come gestire la tua flotta elettrica?
Scrivici a [email protected]